Sotto il profilo tecnico il Tintilia è un vitigno di media vigoria e produttività discreta, la resa non deve superare gli 80q/ha, la produzione per pianta varia da 2 a 3 Kg/pianta. resiste bene al freddo, alle malattie ed all’attacco di muffe. Il grappolo è spargolo ed alato di grandezza medio-piccola con acini ovoidali, buccia pruinosa e consistente di colore nero-bluastro facile al distacco, sapore leggermente aromatico. L’epoca di vendemmia, a seconda dell’andamento stagionale e della zona di coltivazione, inizia verso la metà del mese di settembre per concludersi la prima decade di ottobre. A completa maturazione la polpa degli acini tende ad imbrunire. Le uve Tintilia danno origine ad un vino unico e facilmente identificabile che va vinificato in purezza (senza aggiunta di altre uve o vini di altri vitigni).
Da giovane, ha un colore rosso rubino intenso che vira con l’invecchiamento ad una tonalità granata.
All’olfatto presenta un corredo aromatico di tutto rispetto, incentrato soprattutto su note speziate molto eleganti (carattere distintivo). Al gusto ha buon corpo, tannini evidenti ed una buona persistenza retro olfattiva.
Fino a qualche decennio fa, la sua origine e i suoi caratteri morfologici e genetici erano incerti: in un primo momento, infatti, era stato considerato un equivalente generico dei vitigni Bovale Grande e Bovale Sardo, in base ad un accostamento fenotipico. Alla luce di recenti studi effettuati sul DNA e di nuove fonti documentarie, invece, si può oggi affermare che il Tintilia sia arrivato in Molise nella seconda metà del 700 sotto la dominazione spagnola dei Borboni. Questa nuova varietà si acclimatò così bene, grazie alle sue notevoli doti di adattamento (il Tintilia è un vitigno rustico che resiste bene al freddo, alle malattie ed all’attacco di muffe), da diffondersi sul territorio molisano tanto rapidamente che, alla fine dell’800, era senza dubbio la varietà maggiormente coltivata in tutto il contado del Molise e considerata necessaria nelle zone regionali più interne, dove andava ad apportare maggiore corpo e colore ai vini con poco tono e debole struttura.
Recenti ricerche hanno portato alla luce un antico documento datato 1810 dove è menzionata per la prima volta la “Tintilia” o “Tintiglia”, ed è stata rinvenuta una pubblicazione sul Bollettino Ampelografico datata 1884, a seguito di un censimento promosso dal Ministero dell’Agricoltura, nel quale la Tintilia risultava essere il vitigno più diffuso in Molise, specialmente nelle zone interne (Ferrazzano CB, ecc).
(Cit. Michele Tanno- Tintilia del Molise, nel contesto storico attuale della vitivinicoltura regionale. Finito di stampare dic 2007 ad opera della Regione Molise – Assessorato dell’Agricoltura e Foreste)
Nel dopoguerra si assistette ad un progressivo abbandono delle vigne, proprio nelle zone di antica coltura del Tintilia, tanto da considerarlo virtualmente scomparso dalle superfici vitate regionali
La ricerca di prodotti e mercati di nicchia ha destato l’interesse per il vitigno legato alle antiche genti molisane, tanto che il Tintilia è stato reimpiantato dalla fine degli anni ’90. Nel 2011 è entrato in vigore il nuovo Disciplinare di produzione della Doc Tintilia del Molise. D.M. 1/06/2011 – GU. N° 139 del 17/06/2011
SCHEDA TECNICA DELLA TINTILIA UVANERA
- Temperatura di servizio: 18°C
- Classificazione: Tintilia del Molise DOC
- Uve: Tintilia 100% raccolta a mano
- Altitudine dei vigneti: 600 metri slm
- Zona di produzione : Ferrazzano
- Tipologia dei terreni: Medio impasto argilloso
- Sistema di allevamento: Guyot
- Densità dei ceppi: 1.5-1.8 kg
- Resa % di uva di vino: 60%
- Epoca di vendemmia: Prima decade di ottobre
- Temperatura di fermentazione: 26-28°C
- Sistema di vinificazione: termo controllata in acciaio per 26 giorni
- Fermentazione malolattica: svolta in acciaio
- Periodo di maturazioe ed affinamento: 15 mesi in acciaio ed affinamento in bottiglia per 12 mesi
- Gradazione alcolica: 14,0% vol